(traduzione a cura di Mirko Peluso)
Valerie Wilson, curatrice di mostre presso i National Museums Northern Ireland, racconta in questo articolo l’evoluzione dei costumi di danza irlandese negli ultimi 125 anni.
Nel 1893 fu istituita la Lega gaelica con l’intento di preservare e promuovere la lingua irlandese, la musica, le arti e l’artigianato, in patria e all’estero. Esempi di merletti irlandesi, tessitura, lavorazione del metallo e del legno sono stati ampiamente esposti in mostre di artigianato, a livello nazionale e internazionale, tra il 1885 e il 1930. Il movimento di design di questo periodo, che divenne noto come Revival Celtico, trasse molta della sua ispirazione da gioielli, tessuti e calligrafia prodotti in Irlanda prima del 1500. Nel tempo, le spille Pennanular dell’antica Irlanda, ricami con motivi celtici e pizzi all’uncinetto della fine del 1880 formavano gli elementi centrali del costume di danza irlandese per come lo conosciamo oggi.
La Lega Gaelica promosse il proprio lavoro sostenendo dimostrazioni di danza tradizionale irlandese e di artigianato in occasione di rievocazioni storiche in patria e in America. I ballerini in questi eventi erano vestiti con riproduzioni dei primi costumi irlandesi, fatti di tessuti di tweed intrecciati a mano. I costumi erano vagamente basati sulla léine (tunica) e sul brat (stola o mantello) raffigurati in immagini di manoscritti irlandesi miniati dell’VIII secolo. (1)
Nel 1904 la prima manifestazione denominata Feis na nGleann (Glens Feis) si tenne a Glenarriff nella contea di Antrim, con gare di musica, danza, lingua e artigianato. Si noti che il primo premio per la narrazione in irlandese nella categoria Senoir Boys fu… un vestito di fabbricazione artigianale irlandese, prodotto da Hamilton e Co. Portrush, Co. Antrim! Un’immagine di Cassie McNeill di Carnlough, scattata all’evento del 30 giugno 1904, mostra il suo semplice abito estivo bianco, gli stivali e gli abiti “della domenica” indossati dal pubblico (vedi immagine 1).
I ballerini maschi erano generalmente vestiti in camicia con cravatta, calzoni infilati in calzini al ginocchio, con una fascia intorno alla vita. Nello stesso evento, nel 1933, Netta Long di Belfast indossava un semplice abito di lino bianco e uno scialle di pregiata lana color crema, entrambi fatti in casa e ricamati a mano (vedi immagine 2). (2)
Nel 1930 fu costituita la An Coimisiun le Rinci Gaelacha (The Irish Dancing Commission), sotto gli auspici della Gaelic League, al fine di creare un organo di governo per la promozione, l’insegnamento e le competizioni di danza irlandese. Oggi la CLRG emette regolamenti per l’uso degli abiti di danza e l’uso del trucco, compresa l’abbronzatura finta!
Dagli anni ’40, uno dei modi in cui le scuole di danza si definivano era attraverso l’uso di costumi (Class Costumes), con l’utilizzo di colori e motivi ricamati specifici. Questi semplici abiti al ginocchio con maniche lunghe e gonne piene avevano ricami su gonna, corpetto e mantello, con colletto e polsini di pizzo lavorato all’uncinetto in cotone bianco. Per i ballerini maschi era comune indossare un kilt, con camicia e cravatta, sotto un blazer di lana. Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 la Anna McCoy School di Belfast fece diverse tournée in America, dove i costumi e la musica fecero leva sulla nostalgia del pubblico di Irlandesi emigrati.
Dagli anni ’50 agli anni ’70 emersero diversi altri organi di governo della danza irlandese, tra cui, nel 1971, la Festival Dance Teachers Association. Una delle più note insegnanti e coreografe del Festival era Patricia Mulholland di Belfast (1915-1992) Il Patricia Mulholland Irish Ballet fu fondato a Belfast nel 1951, eseguendo opere basate su miti e leggende irlandesi. Questi balletti popolari includevano elementi di musica e danza tradizionale irlandese, interpretati in uno stile lirico e aggraziato, con costumi abbinati. Questi costumi furono disegnati dalla famosa artista e insegnante di Belfast Mercy Hunter (1910-1989). Cuciti da resti di arredamento e sartoria, incorporavano elementi del primo abbigliamento irlandese con influenze del folklore europeo. Tra gli ex allievi di Mulholland c’è l’attore Ciaran Hinds. Sia nei contenuti degli spettacoli che nei costumi di danza irlandese, Mulholland fu un’innovatrice (vedi immagine 3). (3)
Nel 1994 una performance di sette minuti durante l’intervallo dell’Eurovision Song Contest al Point Theatre di Dublino, elettrizzò un pubblico globale e cambiò per sempre l’immagine dell’Irish Dance. Ad oggi lo spettacolo è stato visto da oltre 25 milioni di persone in più di 30 paesi. I costumi per lo spettacolo sono stati disegnati da Joan Bergin, le cui creazioni, vincitrici del premio Emmy, sono state viste in The Tudors, la serie televisiva di produzione britannica. (4)
In seguito al fenomeno di Riverdance, la popolarità di parrucche ricce e abiti elaborati ha portato l’industria dell’abbigliamento di danza irlandese a una crescita esponenziale con abiti realizzati in velluto, raso e tessuti a squame di pesce, con tessuti in paillettes ricamati su un supporto di buckram, con decorazioni di perline e diamanti applicate a mano. Per le competizioni nei Festival, i costumi sono più semplici e più tradizionali nello stile. Sia per i costumi del Festival che per quelli del Feis, gli accessori di pizzo all’uncinetto sono stati in gran parte abbandonati. La produzione industriale attuale di costumi di danza fa ampio uso di software di progettazione per stare più velocemente al passo col cambio repentino delle mode.
Quali saranno le prossime tendenze dei costumi di danza irlandese? Stampe digitali, tessuti tagliati al laser? Nel corso degli anni, i designer di costumi di danza hanno dimostrato di essere aperti all’uso di nuove tecnologie e disposti a saccheggiare idee e risorse di altre arti e mestieri per ispirarsi – chi sa cosa ci aspetta?
Tutto ciò rende di vitale importanza preservare e mostrare le prove dei cambiamenti nel tempo. Una mostra all’Ulster American Folk Park di Omagh (National Museums NI) ripercorse egregiamente la storia della danza irlandese in patria e all’estero degli ultimi 125 anni, attraverso merletti, costumi, immagini e testi (giugno 2018 -giugno 2019) (vedi immagine 4).
Note:
1. Dunlevy, Mairead. Dress in Ireland, A history, p 18 -19. (The Collins Press, Cork, 1989).
2. Feis na nGleann, A Century of Gaelic Culture in the Antrim Glens. Ed. Eamon Phoenix, Padraig O Cleireachain, Eileen McAuley, Nuala McSparran. (Stair Uladh, an imprint of the Ulster Historical Foundation, 2005).
3. McCafferty, Joyce Ann. Into The Deep Green Pool: the life, work and legacy of Patricia Mulholland. (The Guildhall Press, Derry, 2007).
4. Riverdance Programme for 20th anniversary tour. Abhann productions Ltd. Dublin, 2014.
Fonte:
A Step in Time: The Story of Irish Dancing di Valerie Wilson.