MUMMING: UNA TRADIZIONE NATALIZIA IRLANDESE
di Mirko Peluso
Il Mumming è l’espressione di un’antica tradizione natalizia irlandese, fatta di visite presso le abitazioni dei vicini da parte di un gruppo di amici o familiari che si travestono durante i dodici giorni successivi al Natale. Se i Mummers vengono accolti in una casa, canteranno, balleranno, suoneranno musica e racconteranno storie, oltre ad eseguire dei tradizionali Mummers Plays. I padroni di casa devono indovinare l’identità dei Mummers prima di offrire loro da mangiare o da bere. Possono toccarli, pungolarli o porre loro delle domande. Per complicare la vita ai padroni di casa nella fase del riconoscimento, i Mummers possono imbottire i loro costumi, travestirsi, indossare indumenti ridicoli e alterare il tono delle propria voce. Una volta identificati, i Mummers si tolgono i travestimenti, trascorrono un po’ di tempo con i padroni di casa, per poi rimettersi in viaggio in gruppo verso la casa successiva.
Ma facciamo un salto nel passato.
Le cronache di Hanner descrivono la celebrazione del Natale di Re Enrico a Dublino nel 1172 come “[…] lo sport, l’allegria e la musica continua, il mascheramento, i mumming e le strane rappresentazioni, l’oro, l’argento, gli ornamenti preziosi, i piatti prelibati […]”
Mentre le origini del Mumming e del Mummers Play non sono certe, è evidente, quando si leggono i versi del Mumming tradizionale irlandese, che molti dei personaggi, ad esempio, San Giorgio, sono strettamente legati all’Inghilterra. Si presume pertanto che l’usanza fu portata in Irlanda dagli inglesi. Ma senza alcuna certezza! Ad esempio, si dice che la tradizione mascherata del Mumming in Ulster risalga a 2500 anni fa. Negli antichi annali dell’Ulster, uomini con alte maschere coniche sono menzionati come principali intrattenitori del re Conor, che viveva presso il forte reale di Emain Macha nella Contea di Armagh. Il Mummers Play era il loro pezzo forte e probabilmente è stata l’espressione del primo teatro popolare in Irlanda.
In tempi relativamente più recenti, i Mumming natalizi erano popolari nelle città medievali irlandesi. Alcuni registri ci raccontano che a Dublino nel 1458, ogni giorno della settimana di Natale, su un palco di Hoggen Green, veniva messo in scena un diverso spettacolo. La corporazione dei falegnami era solita presentare una commedia sulla natività; i calzolai raccontavano la storia di San Crispino, il loro santo patrono; i sarti narravano le vicende di Adamo ed Eva e altri ancora presentavano temi più secolari; i vignaioli, Bacco, i fornai, Cerere e i fabbri Vulcano.
Oggi in Irlanda, il Mumming riaffiora in alcune aree, in particolare nel sud della Contea di Wexford, dove ogni anno si svolgono gare tra gruppi. Questi gruppi si esibiscono a Dublino e altrove, fanno apparizioni televisive e si recano all’estero per partecipare a festival popolari internazionali.
In un Wexford Mummers Play, composto all’inizio del XX secolo, tutti i personaggi provengono dalla storia irlandese: Colmcille, Brian Boru, Art MacMorrough, Owen Roe O’Neill, Sarsfield, Wolf Tone, Lord Edward, Lelly of Killane, Michael Dwyer, Robert Emmet e Padre John Murphy, tutti guidati da un capitano o da un re che chiede a ciascuno di pronunciare le proprie battute e inscenare la propria performance.
Il Mumming di Wexford differisce da tutti gli altri in quanto il momento più alto della performance è un’intricata danza della spada eseguita da 12 recitanti, ciascuno con una spada di legno. Sei Mummers formano una linea e gli altri sei si posizionano di fronte. Quando la musica inizia, tutti oscillano a destra e a sinistra e poi, con le spade sopra la testa, disegnano in posizione eretta il contorno di un otto. In un momento preciso del rituale, gli uomini iniziano un ritmico “combattimento con la spada” – i suoni delle spade aggiungono un accompagnamento drammatico alla musica. Si tratta di uno spettacolo esilarante, specialmente quando la musica è ben eseguita e i partecipanti si divertono.
Oltre al nome Mummers, gli attori sono anche conosciuti come Christmas Rhymers e Hogmanay Men. Tradizionalmente, si esibivano durante i dodici giorni successivi al Natale, anche se più recentemente i gruppi si spostano e si esibiscono ininterrottamente tra la metà di dicembre e la fine di gennaio.
I dodici giorni di Natale, noti anche come Twelvetide, sono una stagione di festività cristiana che celebra la Natività di Gesù. Nella maggior parte delle tradizioni ecclesiastiche occidentali, il “giorno di Natale” è considerato il “primo giorno di Natale” e i dodici giorni vanno dal 25 dicembre al 5 gennaio compreso.
Generalmente, il Mummers Play è recitato in versi e di solito il tema principale è un combattimento tra due eroi, la caduta di uno di loro e la sua rinascita grazie all’intervento di un medico. Lo spettacolo riporta in vita personaggi come San Patrizio e la sua battaglia con il cavaliere turco, ovvero l’infedele, Dick Darby il calzolaio, Slick Slack con in dorso moglie e figli, Big Head, Oliver Cromwell e il Dottore con la sua borsa piena di medicinali e le sue cure miracolose. La pièce è una successione di “mini-drammi”, ognuno sovrapposto all’altro, che riescono a tenere il pubblico e gli attori sulle spine. Nella musica e nella commedia ci sono i temi universali della morte e della rinascita. E il bene trionfa sempre sul male.
Per concludere questo breve racconto sul Mumming, è necessario soffermarsi sulla definizione della parola stessa da cui deriva il termine. “Mum’s the word” è un vecchio detto che significa “tacere”. Da qui deriva il termine Mummers in cui la parola “Mum“, nell’inglese arcaico, significa “silenzioso”. Così, i Mummers Play nascono come spettacoli di mimo. Solo in seguito, si aggiungono delle parole, ma le storie originali sono andate spesso perse attraverso la traduzione e la ripetizione della storia. Si ritiene inoltre che queste rappresentazioni siano state sempre eseguite intorno alla fine dell’anno e durante la stagione del raccolto, perché doveva essere una celebrazione della morte del vecchio anno e della sua rinascita in primavera.
Ecco alcuni versi che sono tipicamente inclusi nel Mummers Play:
(English)
Here we stand before your door,
As we stood the year before;
Give us whiskey; give us gin,
Open the door and let us in.
Cure I can for a noble fee,
From your complaint, I’ll set you free.
I can cure by day and night
I can diagnose by sight.
The plague it is no plague to me
Get it, kind sir, and I’ll set you free.
God bless the master of this house
Likewise the mistress too,
May your barns be filled with wheat and corn
And your hearts be always true.
A merry Christmas is our wish
Where’er we do appear;
To you a well-filled purse, a well-filled dish
And a happy, bright New Year.
With a rink tink tink and a sup more drink
We’ll make the old bell sound
A merry Christmas to you all
May happiness abound.
(Italiano)
Siamo qui davanti alla tua porta
Come eravamo l’anno prima;
Dacci del whisky; dacci il gin,
Apri la porta e lasciaci entrare.
Cure posso per un nobile compenso,
Dalla tua malattia, ti libererò.
Posso curare giorno e notte
Posso diagnosticare a vista.
La peste non è peste per me
Prendila, gentile signore, e ti libererò.
Dio benedica il padrone di questa casa
Allo stesso modo anche la padrona,
Possano i tuoi granai essere pieni di grano e mais
E i tuoi cuori saranno sempre veri.
Un buon Natale è il nostro augurio
Ovunque noi appariamo;
A te una borsa ben piena, un piatto ben riempito
E un felice e luminoso Anno Nuovo.
Con un fragoroso tintinnio e un altro sorso
Faremo suonare la vecchia campana
Buon Natale a tutti voi
Possa la felicità abbondare.
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Loreena McKennitt, cantautrice e polistrumentista, riconosciuta come icona della musica comunemente denominata celtica, per avere eseguito brani tradizionali come, tra gli altri, Blacksmith e She Moved Through The Fair, ci regala una melodia, nell’album The Book of Secrets, che utilizzeremo per concludere il nostro racconto: The Mummers Dance.
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BIBLIOGRAFIA
Brody, A., The English Mummers and Their Plays: Traces of Ancient Mystery, University of Pennsylvania Press, Philadelphia, 1970;
Gailey, A., Irish Folk Drama, Mercier Press, Cork, 1969;
Gailey, A., Christmas Rhymers and Mummers in Ireland, Paperback, 1968.