Il primo febbraio nell’Isola di Smeraldo si celebra il Giorno di Santa Brigida d’Irlanda (in inglese St. Brigid’s Day, in gaelico Lá Fhéile Bríde e chiamato anche Imbolc o Oimelc), una festa che ha radici antiche e che si è evoluta nel corso del tempo e della storia.
IMBOLC
La festa pagana di Imbolc era l’antica festa del culmine dell’inverno presso le nazioni di lingua gaelica, che cadeva nel punto mediano tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. La celebrazione iniziava tuttavia al tramonto del giorno precedente, in quanto il calendario celtico faceva iniziare il giorno appunto dal tramonto del sole. In Irlanda è considerato tradizionalmente il giorno che segna l’inizio della primavera.
Il termine Imbolc in irlandese significa “in grembo”, in riferimento alla gravidanza delle pecore, così come Oimelc sta per “latte ovino”, a indicare che in origine si trattava di una festa legata alle pecore da latte. In questo periodo venivano infatti alla luce gli agnellini e le pecore producevano latte. Il latte fresco, il formaggio, il burro e il siero di latte, per non parlare dei pasticci fatti con le code mozzate degli agnelli, costituivano spesso la differenza tra la vita e la morte per le persone anziane e i bambini, durante il gelo pungente di febbraio.
La festività celebrava la luce, che si manifestava nell’allungamento della durata del giorno, e nella speranza per l’arrivo della primavera. Era tradizione celebrare la festa accendendo lumini e candele. In epoca cristiana la festa di Imbolc venne equiparata alla Candelora. Poiché la festa pagana era sotto gli auspici della dea Brígit, si trasformò nella ricorrenza cristiana di Santa Brigida.
SANTA BRIGIDA
Santa Brigida (Faughart, 451 – Kildare, 1º febbraio 525) è una santa cattolica considerata, dopo San Patrizio, l’evangelizzatrice d’Irlanda. La fama di Santa Brigida è stata tramandata grazie a narrazioni leggendarie; d’altronde non c’è molto su di lei se non il testo biografico redatto da Cogitosus, un monaco di Kildare, che scrisse Vita Brigidae intorno al 650.
Brigida nacque a Dundalk, intorno al 451, da Dubhthach, un capo pagano di Leinster, e Brocca, una schiava cristiana pitta, che era stata battezzata da san Patrizio. Alcuni storici sostengono che la madre fosse portoghese e che, rapita da pirati irlandesi, venne portata sull’isola come schiava, come San Patrizio. La conversione di Brigida al Cristianesimo risale al 468, sulle orme di Patrizio, nonostante la contrarietà del padre. Durante la sua vita monastica fondò diversi conventi, da quello di Clara, nella contea di Offaly, all’Abbazia di Kildare (dall’irlandese Cill Dara, chiesa della quercia), le cui origini risalgono al 470.
L’abbazia di Kildare, di cui Brigida fu badessa, è conosciuta in tutta l’Europa cristiana, e divenne uno dei monasteri più prestigiosi d’Irlanda, tanto che nel suo scriptorium venne trovato il Book di Kells. La leggenda narra che, dopo essere diventata badessa, l’ormai anziano vescovo Mel, mentre benediceva Brigida, lesse per errore il rito di ordinazione a vescovo, che come ogni sacramento non può essere annullato; da quel momento le badesse di Kildare hanno avuto un’autorità pari a quella di un vescovo fino al 1152.
Brigida morì a Kildare intorno al 525 e fu sepolta in una tomba davanti l’altare maggiore della chiesa della sua abbazia. Qualche tempo dopo i suoi resti vennero riesumati e portati a Downpatrick per riposare insieme agli altri due santi patroni irlandesi: San Patrizio e San Columba di Iona.
IL MIRACOLO DELLA BIRRA
Tra i diversi miracoli attribuiti alla devota ci piace raccontare quello della birra. Si tratta di un evento avvenuto quando, nella Contea di Meath, Santa Brigida d’Irlanda spillò birra per diciotto chiese da un solo barile, similmente a quanto raccontato dai Vangeli per le nozze di Cana. Si narra che la quantità fu così tanta che bastò dal Giovedì Santo alla fine del tempo pasquale.
LA CROCE DI BRIGIDA
La croce di Santa Brigida d’Irlanda è fatta di paglia intrecciata, facilmente realizzabile, e sembra sia stata utilizzata per convertire un capo pagano, forse il padre stesso, sul letto di morte. La Santa l’avrebbe realizzata incrociando dei giunchi dal pavimento. Una volta ultimata la croce, l’uomo si convertì e chiese alla donna di battezzarlo.
È usanza dei cattolici irlandesi devoti alla santa di costruire ed esporre una croce siffatta la vigilia 1º febbraio, ovvero il giorno dedicato alla santa, che coincide proprio con la festa pagana del dio celtico Imbolc. Solitamente la croce viene esposta sui tetti o sulle porte delle proprie case (soprattutto in quelle di legno ma anche altre tipologie di edifici) e per benedire tutte le persone che entrano o escono dalla stessa; infine si procede a bruciare quella vecchia, perché si pensa che possa proteggere la propria casa dal fuoco e dalle malattie.
Altre usanze consistevano nel cospargere giunchi sui pavimenti delle proprie case e nelle stalle a protezione degli animali e della produzione del latte. In alcune località è divenuta un simbolo di pace e veniva vista come un desiderio di riconciliazione dopo un litigio, poiché uno degli appellativi relativi alla santa è quello di “portatrice di pace”.
BRIGIDA IN EUROPA E IN ITALIA
Il culto della santa, considerata l’altra grande evangelizzatrice d’Irlanda dopo San Patrizio, si è diffuso rapidamente in molte parti di Europa, tra cui l’Italia, per merito dei monaci missionari suoi seguaci e seguaci di San Patrizio e San Colombano.
In particolare, il suo culto nel comune di Pontassieve, nei pressi di Firenze, è particolarmente importante perché la santa aveva raggiunto questi luoghi per stare vicina al fratello Andrea, all’epoca arcidiacono del vescovo di Fiesole. La chiesa di Santa Brigida, secondo la tradizione, sarebbe stata costruita sulla grotta dove la santa si sarebbe ritirata in eremitaggio subito dopo la morte del fratello, cibandosi solo di erbe e radici e conducendo una vita da mistica. La grotta sorge tutt’oggi sotto la chiesa, avendo per questo preso il nome di grotta di Santa Brigida.
CURIOSITÀ
Il territorio circostante la chiesa di Santa Brigida, nel comune di Pontassieve, presenta paesaggi dall’aspetto fiabesco. In particolare, lungo il Sentiero delle Burraie, sono disseminate delle piccole costruzioni in pietra utilizzate per la produzione del burro, per metà interrate e un tutt’uno con il bosco, simili alle casette dei nostri amici fantastici: gli hobbit.
Fonte: irlandaonline; wikipedia